SocialMediaAbility nelle aziende italiane: i risultati di una ricerca.

il Master in Social Media Marketing &amp Web Communication della Scuola di Comunicazione iulm ha realizzato, nel corso del 2010, una ricerca sull utilizzo dei Social Media su un campione di 720 aziende italiane nei settori: moda, alimentare, pubblica amministrazione, hospitality, banche ed elettronico.

Alla luce dei risultati la ricerca ha messo a punto un indice di SocialMediaAbility che permette di rappresentare in modo sintetico il livello di sviluppo delle attivita’ sui Social Media delle aziende prese in esame.

L indice si basa su 3 parametri:

  • orientamento al Social Media: tempi di attivazione degli strumenti
  • attenzione e cura: quanto vengono aggiornati, come e da quali figure gli strumenti adottati
  • efficacia dei risultati: tipo di utenza in termini qualitativi e modalita’ di interazione

La misurazione di queste 3 dimensioni ha dato luogo ad un dato numerico e quindi a un punteggio da 0 a 10, ponderato sui diversi settori con una parametrazione diversa.

i risultati sono stati presentati venerd14 gennaio presso lo iuLM e sono molto interessanti.
Da tanti punti vista

in primo luogo risulta che le aziende che hanno attivato uno strumento di SM sono il 57% delle aziende definite grandi e che i settori piu’ attivi sono moda e alimentare e, a sorpresa, le pubbliche amministrazioni. Quindi non pochissime.

E’ pero come vengono utilizzati i SM che ci fa riflettere.
infatti l indice medio attribuito a quasi tutte le aziende e’ 0,79. Non male!

Solo il 17% ha attivato un link sul proprio sito istituzionale per condividere informazioni attraverso un Social Network: atteggiamento singolare, se si pensa come sia inversamente proporzionale alle abitudini dei consumatori. Sempre piu’ attratti dai Social Media, sempre piu’ desiderosi di un contatto diretto con i brand e soprattutto ora piu’ che mai ambassador delle caratteristiche e dei valori del prodotto.

Cosa c’e’ che non convince ancora le aziende nostrane a palesarsi in maniera trasparente verso i propri consumatori attraverso un media che e’ in grado di intessere una relazione forte e sincera

Ad esempio, esistono fan page su Facebook, create per un brand o per un prodotto dagli utenti, con numeri interessanti di amici, il tutto ad insaputa (ma non ne siamo cosisicuri) delle aziende.

Durante la discussione che e’ seguita sono emerse un po possibili motivi:

  • diffidenza
  • mancanza di cultura da parte del management
  • paura del dialogo aperto con il consumatore
  • atteggiamento prudente e poco sperimentatore: vediamo un po che succede, poi se funziona proviamo anche noi
  • mancanza di risorse che possano gestire le attivita’ sui SM
  • timore di perdere il controllo della comunicazione

Quasi nessuna azienda ha attivato un blog come canale privilegiato per relazionarsi coi propri clienti e creare dialogo con questi ultimi.

in compenso, molte aziende che hanno risposto spontaneamente ad un questionario, dichiarando di utilizzare i SM, affermano di dedicare il 24% del budget di comunicazione ad attivita’ social!

Che sia un lapsus freudiano come direbbe Giuliana?

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