Produrre nuove idee: il metodo del ciclo di vita

Producete tante nuove idee? Ottimo, siete fortunati. Ma non basta, se non poi sapete come gestirle.
Se siete tra le persone fortunate che producono costantemente molte più idee di quanto sia realizzabile, vi propongo questo modello di gestione del flusso delle idee.
Si tratta di un ciclo continuo in cui ad ogni momento corrisponde un sentimento e una capacità prevalente. Il vero segreto, per non sentirsi impotenti o sommersi dalle tante troppe idee, è proprio accettare la natura ciclica delle cose, e cercare di…

“Rimettere sempre in circolo” le idee.

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1. Fase della Generazione – Capacità di pensiero ed entusiasmo

Nella vita di un cervello in ebollizione – che sia più analitico, strategico o creativo – i momenti di tregua o “ozio creativo” (cioè quando il fare lascia finalmente un po’ di spazio al pensare) sono quelli più propizi alla fase generativa delle idee.
In questa fase vi ritroverete con schizzi, appunti, note che – se non ben registrate e sufficientemente esplicative – rischierete di non capire più dopo poco tempo. Quindi tenete traccia,  annotate, ovunque siate (certo, prima uscite dalla doccia o accostate la macchina), e poi cercate di ordinare le idee per argomenti.
Ma non basta, occorre anche ordinarle per urgenza, e per priorità: hanno urgenza elevata le idee facili da realizzare che producono vantaggi immediati (le cosiddette “low hanging fruits”), mentre hanno priorità alta quelle che richiedono pensiero, impegno, tempo, allineamento con altre persone. Queste ultime saranno anche le prime vittime della vostra capacità di procrastinazione, lo so, e ne parleremo in un altro post sulla gestione del tempo!

2. Fase del Confronto – Realismo e capacità di comunicare
Da soli non andiamo lontano: abbiamo bisogno degli altri per portare in vita le nostre idee.
Qui entra in gioco la capacità di comunicare in modo comprensibile la nostra idea a qualcun altro. Per cui, le conversazioni che seguono la generazione di un’idea possono essere molto dolorose, molto frustranti, ma sono anche molto utili per accogliere i punti di vista che non avevamo considerato nel momento dell’entusiasmo.
Ora, fate molta attenzione a quanto segue. In questa fase, anche se vi scoraggiate e desistete da un’idea, non buttatela mai via. Mai. Create un “repository” piuttosto: un archivio delle idee generate e accantonate. Visitarlo dopo mesi o anni sarà illuminante. Per esempio io spesso mi rendo conto che non avevo affatto torto: ero solo tropo in anticipo sui tempi.
Questo è anche il momento in cui decidere, mantenendo sempre uno spirito positivo e costruttivo, quali critiche accogliere e quali respingere. Se decidete di andare avanti nonostante un’obiezione, spiegate i motivi e assumetevi la responsabilità della decisione.

3. Fase dell’Esecuzione – Resilienza e capacità di fare
Dopo il confronto, anche le migliori idee si modificano, si aggiustano, si trasformano in qualcos’altro. E infine arriva il momento fatidico in cui bisogna tradurle in azione. Occorre una buona dose di resilienza (capacità di riprendersi dai colpi diventando più forti) e resistenza allo stress per accettare gli inevitabili compromessi e superare le difficoltà che la realizzazione di un’idea impone. Potrà rivelarsi sbagliata, oppure è giusta ma si rivela difettosa la sua esecuzione, e nessuno intorno capisce la differenza. Ma stiamo imparando mille volte di più sporcandoci le mani nel confronto con la realtà, che lasciando quell’idea nel cassetto. Per quanto imperfetto, quello che abbiamo realizzato c’è, è nostro, e prima non c’era.

4. Fase dell’Insoddisfazione – Capacità di imparare
In questa fase il “fare” perde tutto il suo slancio, l’adrenalina cala, tutto quello che non va bene e potrebbe essere migliorato comincia a prevalere su quanto già fatto. È dura, ma non vi scoraggiate: l’insoddisfazione deve tradursi in lezioni apprese, e servirà a rimettere in moto il cervello. Siete pronti per una nuova fase generativa!
Se non vi sentite mai insoddisfatti, le idee nuove non arrivano.

5. Fase della Verifica e Rigenerazione – ripensare e ripartire
È qui che torna utile l’archivio delle idee (mai) perdute. Il confronto tra quello che è stato fatto e le tante cose che avevamo in mente, ci darà molti insegnamenti e produrrà altre utili intuizioni. Alcuni vicoli che ci sembravano ciechi ora forse presentano nuovi sbocchi. Altre idee accantonate per mancanza di risorse, potranno magari essere affidate a qualcuno. Altre le avevamo proprio dimenticate e ora acquistano una nuova luce. Si toglie il coperchio dalla scatola, si rovescia il contenuto e si ricomincia il puzzle: l’importante è ripartire, immaginare altre possibilità, rigenerare l’entusiasmo.

Buone idee e gestione del patrimonio
Non dimenticatevi mai che le idee sono un patrimonio decisivo. Quando avete tante buone – e a volte ottime – idee, siete già un passo avanti a tutti gli altri. Ma se poi quelle idee non le sapete gestire, ricordare, confrontare, verificare, realizzare, allora… fatalmente può darsi che qualcun altro (con meno idee ma più organizzazione) arrivi prima di voi. Il che, sarete d’accordo con noi, sarebbe un peccato.

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