Il CNA Barcamp di Ravenna e la cultura digitale

Quando sono stata invitata al CNA Barcamp di Ravenna non conoscevo ancora il tema della giornata. L ho scoperto piu’ tardi, nel momento esatto in cui dovevo iniziare a lavorare alla mia presentazione. E il tema era: “Cultura d impresa 2.0. Fare impresa fondata sulla cultura digitale”.
Ora. Si fa presto a dire cultura digitale. Se ne e’ parlato, anche, di definizioni della cultura digitale, quando il gruppo Indigeni Digitali ha aperto il dibattito sui Massimi Sistemi da cui e’ nato l ebook La cultura digitale: valori e ruolo nella societa’ dell informazione (che consiglio a tutti di leggere, si puo’ scaricare qui).
Ma.
E’ che per come la vedo io la cultura digitale e’ una di quelle culture che, eternamente in movimento, sono impossibili da fotografare. Dal momento dell inquadratura a quello dello scatto e’ gia’ passato un secolo, come se fossimo lontani milioni di anni luce e il massimo che possiamo ottenere e’ una foto di come stavano le cose milioni di anni fa. La cultura digitale per chi ha visto nascere il digitale, e a maggior ragione per chi l ha fatto nascere, e’ molto diversa da come la intendiamo noi: una cosa sono le persone che usano internet, una cosa quelle che conoscono internet, un’altra ancora quelle che sono internet. Ne ho conosciute alcune, di queste persone che sono internet, e ancora non posso fare a meno di provare verso di loro una soggezione che neanche la frequentazione ha cancellato. Giustamente, credo.
Quindi, tornando al barcamp. Ho aperto il mio Power Point (che mi sembrava un Pover Point) e ho pensato che quello che potevo dare era raccontare come noi l abbiamo interpretata, questa benedetta cultura digitale, per fare la nostra impresa. in una manciata di slide e 5 minuti di tempo.
Troppo poco per raccontare che noi la interpretiamo cosi ma che non e’ un cammino semplice, da fare a cuor leggero. Troppo poco per dire che il grande salto per le aziende (i clienti, cosisi chiamano nella presentazione) e’ quello dai fogli excel alle persone. perche’ i fogli excel sono tutto sommato facili da maneggiare: sintetizzano aspettative, proiettano speranze, verificano successi e/o fallimenti, e in generale ci riescono.
Le persone no. Le persone sono tutte diverse. Non puoi pensare di fare una macro e poi questa macro funzionera’ per tutti allo stesso modo. Le persone hanno teste e cuori e anime e mani da muovere sulla tastiera e queste teste e cuori e anime sono tutt altro che prevedibili, e allora te ne devi prendere cura, di una alla volta che e’ come dire che ogni singola cella dell excel diventa di per se una macro. Percio’ capita che non tutto vada esattamente come te lo aspettavi, ti fai un sacco di domande e cerchi la macro che non ha funzionato cerchi la macro che tu non hai saputo far funzionare e dopo che l hai trovata porti a casa il risultato e lo metti nella dispensa delle cose che hai imparato. E l insegnamento piu’ grande di tutto questo e’ che davvero non puoi scattare una foto a una galassia lontana milioni di anni luce e sperare che quello che vedi sia quello che sta succedendo adesso.
Questa e’ la visione nella quale lavoriamo.
Poi, a Ravenna, sono andata e l ho raccontata, questa visione.
E’ stato bello.
Ed eccola qua.

1 commento

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*