Come fare Brand Advocacy – 2

Un altro paio di suggerimenti per trasformare i consumatori e i micro influencer in veri advocate del brand:

2. Coinvolgere sul territorio oltre che sul Web

La qualità del contatto sui social network e la professionalità del social media management predispone di certo a una buona relazione, ma quando un brand ha un’esperienza fisica da proporre, quando ha benefici tangibili da vantare, e ancora di più quando ha una “rete” distribuita sul territorio, l’incontro offline dovrebbe essere sfruttato sempre al massimo. Non sto parlando di blog tour ormai abusati, ma di esperienze one-to-one, fino alle vere e proprie “residenze”.  Studiare programmi integrati online+offline dedicati a questi ambasciatori speciali, in cui il personale di un’azienda ci mette la faccia e il cuore accogliendo i consumatori-influencer e interagendo con loro, dovrebbe diventare una priorità di investimento per le aziende che vogliono creare brand advocacy. Possiamo definirlo Local Influencer Marketing: quando le reti online e offline si incontrano e le aziende sono pronte a co-creare e a collaborare davvero, il risultato è sempre al di sopra della media.


3. Investire in educazione e cocreazione

Brand advocate significa in effetti difensore di un brand, e non va dimenticato che per supportare e difendere qualcuno occorre prima conoscerlo molto bene. Allora, spingiamoci ad immaginare oltre alla formazione del personale interno all’azienda anche un’Accademia per formare influencer/advocate con cicli di incontri, materiali di approfondimento, anteprime ed eventi dedicati, webinar….e ovviamente incentivi accattivanti tutti per loro. Un rapporto esclusivo  e duraturo con il brand è un modo infallibile per alimentare nel tempo l’Advocacy. Con questo approccio, infatti, le persone vivono un’esperienza speciale ma soprattutto formativa, e si sentono investiti della “missione” di diffondere una buona informazione. Altro elemento da considerare, che gratifica molto chi comunica attraverso i social, è l’acquisto di uno status di esperto di una materia. Certo in questo caso occorre selezionare accuratamente e motivare costantemente le persone con un calendario strutturato di iniziative, e soprattutto occorre lasciare spazio alla loro co-creazione, alla personalizzazione dell’esperienza e del racconto. La copia conforme di un materiale brandizzato non è esattamente un segno di affezione, giusto? Eppure, nei progetti di influencer marketing, ne siamo pressoché circondati.

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