Post sponsorizzati? Si può dare di più.

“Vuoi vendere? Aiuta”

Devo ringraziare Rachele Zinzocchi, vera mattatrice di questa edizione della Social Media Week Roma #SMWRME, per avermi coinvolta nella sua sessione in cui abbiamo approfondito l’Influencer Marketing come HELP Marketing.

(Qui le mie slide)

Help Marketing, per una persona che cura la propria presenza in rete, significa che la spinta principale a produrre contenuti che vengono poi trovati e condivisi dagli utenti non è ricevere un compenso, ma prima di tutto essere di aiuto, risolvere problemi.

Il punto chiave che vorrei trasmettere è che sia le aziende, sia gli Influencer stessi, dovrebbero essere consapevoli che si può fare ben di più di un post a pagamento che pubblicizza un prodotto.

Per esempio, ecco un elenco di dieci possibilità (non esaustivo, non alternative…).

 

  1. Ricercatore

Una persona può mettere al servizio di un progetto le proprie competenze, per svolgere vere e proprie attività di ricerca, sia online che offline. I risultati orientano la percezione dell’azienda su determinate tematiche e danno il polso della situazione attraverso gli occhi di un attore della Rete (caso concreto YBC: quali sono e quanto sono diffuse le bufale alimentari? Come si può fare buona informazione?)

  1. Consulente

Individualmente o in un gruppo/panel, un blogger o networker può dire la sua su nuovi prodotti o servizi. In un Lab di co-progettazione può quindi influenzare l’azienda e i suoi piani di marketing  (caso concreto YBC: come può funzionare una app di intermediazione tra domanda e offerta di piccole prestazioni di servizi? proviamola, e parliamone)

  1. Creativo

Se si ha una passione per la creatività in tutte le sue forme (scrittura, crafting, e molto altro) un brief può essere inteso non certo in forma rigida, ma come perimetro entro cui dare vita a storie originali. L’importante è che queste storie diano un punto di vista non omologato, alternativo e rilevante, un insight in cui chi legge o assiste si possa riconoscere (esempio YBC: la merenda non è solo un prodotto confezionato, è un rito, una fonte di ricordi. Scrivi la tua storia insieme a un coach di scrittura creativa)

  1. Studente (learner)

Questo è uno degli argomenti che più mi appassionano, perché vedo che imparare cose nuove gratifica incredibilmente le persone. Perché non organizzare sessioni di formazione o di affiancamento con le aziende? Al loro interno esistono patrimoni di conoscenze che difficilmente vengono condivisi all’esterno, cosa che un influencer invece può fare molto bene. (caso concreto YBC: sai come funziona davvero un mulino? Passiamoci una giornata insieme)

  1. Challenger

Un brand può affiancarci in una sfida personale, sia pratica che emotiva, può accompagnarci nel raggiungimento di traguardi (e non parlo solo delle diete dimagranti!). Avendo il tempo necessario, un influencer può raccontare e documentare la sua sfida in un vero e proprio diario. Non ho ancora un caso concreto di challenge ma ci arriveremo presto!

  1. Startupper

Spingiamoci ancora un passo oltre: le aziende possono favorire l’incontro tra le loro risorse (umane e finanziarie) e le idee delle persone. Gli Influencer possono così proporre nuovi progetti o collaborare alla loro realizzazione, talvolta lanciando addirittura le loro linee di prodotti, talvolta partecipando a call for ideas, a progetti di open innovation, e così via.

  1. Reporter

Se vi piace stare sul campo e vedere le cose con i vostri occhi, non esitate a proporlo. Dall’incrocio tra reti di contatti web e reti fisiche (punti vendita) escono scoperte e conoscenze nuove  (caso concreto YBC: tre blogger hanno girato l’Italia per raccontarci le ultime tendenze di Social Food, oppure i Dorelan Friends hanno visitato i negozi Dorelan dopo il loro restyling, documentando la loro esperienza super-personalizzata con i consulenti del brand )

  1. Reviewer

    Già ampiamente diffuso nel settore tech e in parte entertainment, è il ruolo del “critico”, ma è utile solo se la critica è competente, sincera e costruttiva.

  2. Promoter

Nessuna vergogna per la vendita! E’ quello per cui alcuni fortunati hanno un vero e proprio talento, da usare con grazia e competenza vera. Esempio YBC di eccellenza: Dyson, un brand tecnologico di altissimo livello, si affida a blogger sinceramente appassionati ai suoi prodotti e legati al brand da un rapporto duraturo, per promuovere offerte speciali.  

  1. Viralizer

    E infine, contribuiamo a diffondere i contenuti migliori generati attraverso le iniziative di cui sopra. Cosa ci fa fare “condividi”? Solo un apprezzamento e un interesse vero. Se è falso, si vede!

 

Vi dico la mia: scendere dal piedistallo è la prima condizione. E’ un peccato, quello dell’arroganza,  in cui incorrono  non solo aziende o agenzie che impongono le loro meccaniche predefinite (ma devo dire che mi capita anche di conoscerne alcune che chiedono davvero consigli e non pretendono di sapere già tutto) ma gli influencer stessi, che invece di concepire in un progetto la possibilità di creare ed esprimere cose nuove, anche di fronte al massimo incoraggiamento non vedono oltre, e si limitano alla triste dinamica: “dimmi cosa vuoi e ti dirò il mio tariffario”.

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