5 domande da farsi sul proprio o altrui business

Quando abbiamo la fortuna di lavorare con delle PMI, la missione originale del business è probabilmente ancora presente e viva nella mente di chi lavora in quell’ambiente, a differenza delle grandi multinazionali la cui origine è diventata una favola distante, una storia che non tocca più personalmente i dipendenti.

Per missione intendo non cosa si vende – ma il motivo per cui quell’azienda esiste, il cambiamento che vuole provocare nel mondo.

Ecco allora, da bravi consulenti e coach, le domande che dovremmo porre a bruciapelo all’imprenditore, e poi porgli nuovamente dopo qualche giorno, quando si saranno sedimentate.

1. Perché hai iniziato questo business in origine?

2. Quale problema o “ingiustizia” intendevi risolvere?

3. Di che cosa sei più orgoglioso nell’offerta della tua azienda?

4. Completa la frase “siamo i primi/i migliori/ i soli a fare….”

5. Che cosa i tuoi clienti più fedeli vanterebbero maggiormente nella tua offerta?

La risposta a queste domande ci indica chiaramente una direzione, che col passare del tempo è facile perdere di vista o vedere in modo annebbiato: il benefit strategico di un business, ovvero il suo posizionamento competitivo, la sua distintività. Se non temessi di esagerare un pochino, direi la visione del mondo diversa da quella dei suoi concorrenti, che quell’imprenditore vuole con tutte le sue forze far affermare. Quando una motivazione così potente esiste, avremo un posizionamento strategico potenzialmente fortissimo su cui fare leva.

benefitsUn’ultima cosa: queste stesse domande sono utili non solo applicate ai nostri clienti, ma anche a noi stessi, nel momento in cui siamo in grado di raggiungere un sufficiente distacco emotivo.

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