Due consigli ai giovani per un primo approccio (professionale) nel Web

nerdgirl

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Chi pensa che il mondo digitale sia una possibile facile risposta ai suoi problemi di ricerca di un lavoro, prima di capire l’ecosistema in cui orientarsi spesso muove i suoi primi passi in modo piuttosto maldestro. Va benissimo, tutti iniziamo in qualche modo, ma se ti trovi in questa fase e desideri entrare in contatto con alcuni professionisti per capirne di più, qualche consiglio potrebbe esserti utile.

 Una conversazione male impostata può fare seri danni al tuo personal branding, termine fin troppo di moda che si nutre di una serie di prime impressioni. Quindi:

1. Stai molto attento al primo approccio

Dall’altra parte dello schermo c’è una persona con una storia professionale e personale che ignori completamente, ma di una cosa puoi essere certo: a nessuno piace sentirsi trattato come una facile fonte di “scrocco”. Le persone come me dedicano volentieri mezz’ore intere del loro tempo ad aiutare qualcuno ad orientarsi, ma deve essere qualcuno, anche conosciuto da poco attraverso qualche messaggio, per cui sentono che vale la pena. Due richieste equivalenti hanno avuto su di me effetti diametralmente opposti:

Рuna studentessa che sta facendo una ricerca mi contatta via mail, mi dice che la sua docente le ha consigliato di ascoltare un mio panel alla Social Media Week, dopo essere venuta al panel mi chiede dove ̬ possibile scaricare le slide, e infine mi manda alcune domande a cui rispondere, dandomi una buona ventina di giorni di preavviso sulla sua scadenza. Poi verifica che abbia ricevuto le domande, le confermo che ho annotato la scadenza, e infine mi ringrazia delle risposte arrivate puntualmente, facendomi un altro paio di domande di approfondimento in un breve scambio di mail.
E’ stata anche un po’ pressante ma come vedi, ha saputo piano piano guadagnarsi uno spazio di attenzione in cui mi sono attivata per lei.

– uno studente che sta scrivendo la tesi sulle stesse materie (ma non ho registrato questa informazione iniziale, l’ho vista solo ora che ho riletto lo scambio: questo è molto indicativo) mi contatta su Facebook e mi chiede genericamente articoli da consigliargli. Dopo avergli indicato i miei siti/blog dove ne trova parecchi, risponde che sì “li ha già visti” ma “vorrebbe anche un mio punto di vista su Skype”. Una call su Skype, se neanche so chi sei e cosa esattamente mi vuoi chiedere? In fondo mi stai chiedendo un’intervista come l’altra studentessa, ma messa così con mezzi messaggi frettolosi su FB (a cui ti ho risposto persino!) lo stai facendo proprio male.
Rimbalzato per mancanza di tempo.

La prima persona avrà avuto di me un’impressione molto professionale e puntuale. La seconda persona penserà e magari dirà anche in giro che sono una cafona, senza rendersi assolutamente conto che era approssimativo e indelicato il suo approccio: andato al dunque senza contestualizzare nulla, mi ha fatto sentire solo qualcuno da sfruttare.

2. Stai molto attento anche alla forma (sì, proprio all’italiano)

Un messaggio come questo comunica sciatteria, pigrizia mentale, trascuratezza, e anche mancanza di rispetto. Nei social va bene un linguaggio informale, certamente più caldo di un ministeriale burocratese, personalmente accetto molto volentieri il tu (e io per prima non do quasi mai del lei). Ma questo no:

“Ciao ho letto che sei un’esperta di digital marketing .. dal momento che sono intenzionata ad intraprendere anch’io qst strada volevo saperne di più e cm hai iniziato…grazie mille”

Non aggiungo altro. Se usi il bimbominkiese e magari ci aggiungi anche un bel qual’è con l’apostrofo, addio per sempre, non sono interessata a parlare con te.

 Un’altra cosa ti do per certa: la posta di Facebook, dove nella cartella “altro” si accumula lo spam più inutile e squallido del mondo, non è il posto dove stabilire un primo contatto professionale.

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