Future Format: immagina un punto vendita

Dalla redazione di GDO Week, testata de il Sole 24 Ore Business Media, che ha organizzato Ethic Awards e mi ha gentilmente invitata alla cerimonia di premiazione tenutasi un paio di giorni fa, mi arrivano oggi tre domandine fresche fresche.
1. Qual e’ il tuo store (per chi non ama gli anglicismi, punto vendita) preferito
2. Perche’?
3. Quali sono le sue caratteristiche vincenti
La risposta sara’ pubblicata su un numero speciale di Layout, che insieme a Gdoweek si occupa di punto vendita. Questa edizione e’ denominata Future Format e parla di format di vendita del prossimo futuro. Saranno ospitati i lavori esclusivi di studenti che presentano modelli per nuovi store, mentre alcuni opinionisti – sociologi, registi,blogger, giornalisti, artisti – raccontano i loro negozi preferiti. Data di invio delle risposte: mercoledmattina della prossima settimana (25 novembre).
Siccome credo che il futuro lo pensiamo insieme (e magari poi ci segue), vi invito a rispondere con me. puo’ trattarsi di uno store italiano o straniero, food o non food, potete citarne anche due, insomma massima liberta’ di espressione: raccontateci qui nei commenti, senza essere telegrafici ma neanche troppo lunghi, un’esperienza di acquisto che vi piace e perche’, e noi sintetizzeremo e invieremo il nostro punto di vista alla redazione.

13 commenti
  1. supermambanana
    supermambanana dice:

    allora io ho la mia risposta ma non so se vale, o e’ fuori tema. Eccola qua comunque.

    Il mio punto vendita preferito IN ASSOLUTO e’ internet. Io compro TUTTO su internet, viaggi, libri, vestiti dei bambini, elettrodomestici, giocattoli, tutto. Tranne gli alimentari/detersivi settimanali, tutto il resto. Ho anche trovato il notaio per la compravendita di una casa su internet. E l’ho contattato su internet. Perche’? Perche’ posso confrontare, scegliere, cercare il prezzo migliore, leggere le reviews di altri consumatori, e quando ho deciso comprare, all’istante. E perche’ posso fare ‘i miei acquisti’ quando voglio, tipicamente la sera quando i bimbi sono a letto, o la domenica pomeriggio, o durante la pausa pranzo. Prendi i vestiti per esempio, non tanto per me quanto per i bimbi. Ho un paio di brand che uso spesso, di cui quindi so le taglie. Compro dal sito web di queste brand direttamente. Se per puro caso i vestiti non vanno bene, posso rispedire il tutto e vengo rimborsata fino all’ultimo centesimo. Non credo che un posto fisico, per quanto accogliente e conveniente, mi possa far cambiare abitudine sinceramente.

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  2. mamma blue jeans
    mamma blue jeans dice:

    Il mio PUNTO VENDITA preferito è FELTRINELLI.
    I perchè.. sono tanti. Il mio amore per carta stampata e derivati, la passione per la lettura; è un caleidoscopio di sensazioni che coinvolgono i sensi: L’odore della carta, i colori delle copertine, la sensazione di un libro mai aperto sotto le dita. e poi c’è la curiosità di un autore nuovo, o un genere mai affrontato prima. La possibilità di leggiucchiare cose che non comprerei mai (solo perchè se spendo tutto lì poi la spesa chi la fa?). Ci passerei i pomeriggi, e con me la mia famiglia. Davide si incanta nel’angolo dei piccoli, Giorgio tra i contemporanei, io mi perdo in tutto quello che è inchiostro e cellulosa, felice di un posto che è innovazione e passato e presente. Non c’è un commesso che lo rende speciale, è la Feltrinelli di tutta Italia, con le frasi celebri sui muri, le mostre itineranti, le presentazioni di libri e non solo, a essere specialissima, almeno per me.

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  3. piattinicinesi
    piattinicinesi dice:

    anche per me vale internet ed esattamente per le stesse ragioni di supermambanana, quindi non mi ripeto

    per quanto rigurada invece l’acquisto reale, io sono una nemica giurata dei grandi spazi, mi confondono, mi fanno sentire una formica, perdo il senso dell’orientamento e della misura
    per questo adoro i mercati, dove ho la signora che ha i prodotti buoni, che sperimento, se non mi piacciono glielo posso dire, una rapporto più a misura umana
    adoro anche i concept store, quelli simpatici però, non tropo pretenziosi, dove magari c’è anche il caffè (antoine et lili a parigi, per esempio)
    e poi un’eccezione a me stessa, confesso che ho un’adorazione per decathlon, e se analizzo capisco anche perché primo perché è molto aspirational,e ssendo io la negazione dello sport, almeno lì mi sembra che io possa muovermi anche se solo teoricamente.
    e poi si hanno informazioni vere da parte dei venditori

    ecco, per me il negozio ideale è quello dove chi vende sa cosa vende, dove non ho davanti un ragazzino inesperto ma qualcuno che mi sa consiglaire, con cui discutere.
    un’esperienza irrinunciabile

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  4. Silvietta
    Silvietta dice:

    dipende da cosa compro…

    a- acquisti utili, che servono, per cui ho bisogno di capirci meglio …
    1. internet
    2. perché confronto, raffronto, rifletto, e sto comoda
    3. quoto supermambanana

    b-acquisti perchè ho voglia di shopping, di soddisfarmi un po’ così
    1. ebay o i negozietti dell’usato
    2. perchè è un acquisto “emotivo”
    3. mi da modo di “cercare”, sfogarmi, cercare l'”affare” mentre soddisfo un bisogno di altro

    c-acquisti utili, da cercare in uno store fisico
    1. IKEA
    2. sa di casa
    3. ha le luci messe benissimo, sempre e ovunque, nessuno che ti stressa, la sicurezza del percorso fisso e mille gadget ad intenerire la mente (e svuotare il portafoglio, ok ok…)

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  5. Ariana
    Ariana dice:

    Che si tratti di internet o di un punto vendita “fisico”, per me il rapporto umano resta di primaria importanza. In internet devo sapere che il mio acquisto non è affidato solo ed esclusivamente a un software, mi piace poter contare in qualsiasi momento su una risposta “umana” per avere informazioni prima e dopo l’acquisto. Mi trovo ad esempio bene sul sito di libreriauniversitaria.it, dove tutto è automatizzato, ma se scrivo un’e-mail con una richiesta di informazioni, ottengo una risposta praticamente immediata da una persona in carne ed ossa e non da un programma di risposta automatico. In un punto vendita “fisico”, invece, amo quando il commesso o la commessa si dimostrano disponibili ma non invadenti. Raramente faccio un acquisto se dall’altra parte ho un commesso che solo per esser lì a battere uno scontrino sembra che mi faccia un favore enorme, così come raramente riesco a lasciarmi andare quando ho di fronte qualcuno che non riesce a trattenere la smania di volermi vendere qualcosa a tutti i costi, indipendentemente dalle mie esigenze. Insomma, per me il punto vendita ideale deve avvalersi di personale formato e ben disposto alla sua clientela.

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  6. M di MS
    M di MS dice:

    Il mio negozio preferito a Milano, dove vivo, è High Tech (www.high-techmilano.com/). Per anni è stato l’unico negozio dove si potesse trovare merce veramente diversa da qualsiasi altro punto vendita ed in parte è ancora così. Inoltre, è un ambiente fisicamente diverso da un qualsiasi negozio o megastore: i pavimenti in legno un po’ consumati, nessuna razionalità nella distribuzione delle stanze, i soffitti a volte alti a volte bassi, scalini consumati, pure un po’pericolosi. Insomma, sia per quello che si compra (dai casalinghi top di gamma, agli oggetti di home design, alla cartoleria più creativa, alle borse e all’abbigliamento più estroso e in pezzi limitati) che per come ci si sente all’interno del negozio, sembra di stare nel centro di Londra o di New York.
    Questo negozio asseconda i miei gusti in fatto di arredamento ed ospitalità (uno dei miei maggiori interessi) e mi diverte per la disposizione della merce. E’ un pochino caro, ma basta saper scegliere. I commessi sono per lo più stranieri, forse per accogliere una clientela turistica di passaggio, non sono il massimo come esperienza, ma non vado lì per questo.
    Dovendo sintetizzare, il mio negozio del cuore mi piace per l’esperienza complessiva che mi fa vivere. E difatti amio andarci da sola, senza guardare l’orologio.

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  7. Flavia Rubino
    Flavia Rubino dice:

    Tocca a me.. 🙂
    Il mio punto vendita ideale deve offrire un’esperienza da vivere preferibilmente da sola e senza fretta, come dice M di Ms.
    Mi perdevo per ore da B612, un posto enorme che univa abbigliamento, accessori, libri e anche agenzia per gli appassionati di viaggi e avventure, con tanto di parete da arrampicata o ponticello di assi per provare le scarpe da trekking. Lo zaino e la felpa comprati lì hanno mantenuto un fascino particolare. Tutta l’esposizione serviva a far assaporare l’atmosfera di un bel viaggio, così come da Ikea gli ambienti servono a farti sentire in una casa Ikea, per cui scatta irresistibile la voglia di prendertene almeno un pezzetto (i geniali acquisti d’impulso qua e là).
    Mi piace poi la commistione di esperienze, per esempio le caffetterie nelle librerie, purtroppo da noi non ancora attrezzate bene per farti collegare in wi-fi e lavorare in santa pace. Il mio ideale sarebbe un mix di starbucks e feltrinelli, per intenderci.

    Quindi, caratteristiche vincenti: l’atmosfera rilassata (la sensazione di poter fare quello che ti pare per tutto il tempo che ti pare), la ricercatezza e la qualità dell’offerta, l’immersione nell’esperienza e non semplicemente negli oggetti, e l’angolo della coccola (caffè, cioccolata, buon vino, fate voi).

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  8. Giuliana
    Giuliana dice:

    anch’io non ho un punto vendita preferito in assoluto. è nota la mia passione per l’ikea, di cui spesso parlo, ma condivido quella di piattini per feltrinelli e trovo hi-tech un posto straordinario, ma troppo particolare per poterlo usare come macrocategoria (ne è una prova il fatto che cargo, la versione gigante di hi tech, non è altrettanto riuscito, e risulta dispersivo senza peraltro essere fornito come uno si aspetterebbe).
    cercando di fare ordine:
    ikea e feltrinelli sono i negozi in cui fare acquisti mi dà veramente un piacere particolare.
    puoi decidere di passarci un’intero pomeriggio con tutta la famiglia o anche di farci un salto veloce perché ti interessa solo una cosa. sul fattore umano, il personale di ikea è raro ma estremamente gentile, efficiente ed efficace, mentre quello di feltrinelli… dipende dalla giornata.
    vorrei il wifi nelle zone di relax e ristoro: saprei dove andare se devo riempire un paio di ore tra un impegno e l’altro e sono troppo lontano da casa perchè valga la pena di tornarci. senza contare che avere sottomano internet mentre sono in una libreria sarebbe, per la seconda, una garanzia di incremento del mio scontrino – che già così non è affatto magro.
    sintetizzando: spazi ampi ma accoglienti, grande assortimento, disponibilità del personale ma libero servizio, possibilità di fermarmi per leggere, studiare, lavorare, fare una piccola riunione. prendendo intanto un caffè.

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  9. mamma cattiva
    mamma cattiva dice:

    C’è un nuovo punto vendita a Bologna che adoro e in cui vado spesso e che in realtà fa parte di un format già pre-definito. Si chiama Eataly e a Bologna (gli altri a Torino, Milano e Pinarolo con lay-out e proposte diverse) è in pieno centro, in zona pedonale, nel quadrilatero del mercato, quello di frutta, fiori e verdure. Eataly è su tre piani di un piccolo edificio, una volta era un cinema alla maniera di Nuovo Cinema Paradiso, ma prima ancora una chiesa. Oggi è stato ristrutturato e il tecno convive con i vecchi materiali. Vendono libri (LIbreria della Coop) e cibo proveniente da tutta Italia di ottima levatura (Slowfood) e sui tre livelli oltre agli scaffali di cibo che si mischiano con gli scaffali di libri, ci sono tre diverse modalità per mangiare: al piano terra la caffetteria, al primo la trattoria e all’ultimo l’enoteca. Ci sono diversi spazi per rilassarsi e consultare i libri; c’è un’area per la presentazione dei nuovi libri; ci sono postazioni web per collegarsi e ovviamente l’wi-fi gratuito. Il personale è squisito. I bambini sono sempre ben trattati. Io vado con i miei piccoli e trovo i seggioloni dell’Ikea.
    E’ aperto dalle 10 alle 24, tutti i giorni.
    In generale amo perdermi nei concept store (TAD per esempio) dove diverse categorie merceologiche con un buon grado di affinità riescono a convivere: arredamento, fiori e parrucchiere.

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  10. farmaciaserragenova
    farmaciaserragenova dice:

    Bella domanda!La vivo con una duplice veste come cliente e dietro il banco cerco di applicare tutti i giorni quello che vorrei trovare da utente.
    Come cliente sono esigente cerco ormai una merce rara :il sorriso e la capacita’ di ascoltare.Sono quindi disponibile a fare piu’ strada per saltare un negozio dove sono scontrosi e i fanno un favore a servirti.Mi rendo conto sia difficile.Per il negozio preferisco quello piccolo dove posso farmi consigliare ed avere un rapporto umano.Per le grandi superfici mi e’ piaciuto molto Eataly a Torino bella esposizione ,la segnaletica, ricerca sui marchi,gentilezza se viene richiesta assistenza.Il concetto di Starbucks copiiato dai bar italiani ma con aggiunta di wifi e spazi lettura ma i commessi che ho trovato non mi hanno msi soddisfatta.
    La rete mi piace ma sono piu’ predisposta dove posso avere un contatto,se mi serve ,anche via telefono o skype che e’ quello che stiamo cercando di fare con la farmacia quotidianamente ed i clienti sembrano gradire.

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  11. Silvia gc
    Silvia gc dice:

    Io normalmente o vado a comprare con le idee chiare o passeggio senza reale necessità di acquistare. Perciò il mio ideale è il grande negozio dove il personale è trasparente, quasi inesistente… Ho bisogno di comprare per conto mio: mettendoci o due minuti o un’ora pe decidere, a seconda dello stato d’animo.
    Il rapporto umano, nell’acquisto, mi disturba… Io sto bene da H&M, da Decathlon, da Ikea in tutti i negozi degli outlet (li ci sto bene anche per gli affari che si fanno!). Mi piacerebbe essere dalla parte del piccolo negozio tradizionale, ma d’istinto, non è la mia dimensione.
    Per l’acquisto di alimentari, invece, posso accettare il rapporto umano: li mi piace frequentare il punto vendita che ha le specialità, le produzioni locali. Diciamo che, in questo caso, supero l'”ostacolo” del rapporto col negoziante per la qualità del prodotto.
    Lo so, non è un atteggiamento simpatico… ma a me comprare in assoluta indipendenza mi rilassa e poi sono più soddisfatta del risultato.
    Ovviamente l’acquisto su internet è assolutamente nelle mie corde, ma non lo generalizzo ad ogni tipo di articolo: del resto, abitando a Roma, trovo di tutto nei negozi.
    Ah, dimenticavo… i grandi store non vanno bene se sono affollati… quindi devo pure frequentarli di giorno feriale e, possibilmente, di mattina!

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  12. Flavia Rubino
    Flavia Rubino dice:

    Ciao Gabbo, si trovava in Via Muratori, zona Corso Lodi, tra il 99 e il 2002
    Purtroppo doveva essere una formula troppo di elite per i tempi, perchè è rimasto “un caso di insuccesso”. se stai pensando al settore turismo, studiati bene il caso
    qui!

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